Il tramonto di una bella giornata

Il tramonto di una bella giornata

lunedì 28 luglio 2014

Portatarga corto

Ho comprato e montato il portatarga corto originale Power Parts.
Ben realizzato e facile da montare, ma sono rimasto di stucco quando ho visto che era di lamiera di acciaio saldata!

 
Per 150 euro!
Quelli aftermarket non costano certamente di più e sono in genere in alluminio anodizzato; alcuni, come Evotech, splendidamente lavorati.
Lo trovo veramente esagerato: non perché ho comprato una moto costosa debbo per forza strapagare componenti e accessori.
Comunque, sulla moto sta molto bene: è solido, i cavi rimangono nascosti e probabilmente é quello in commercio che meglio si scatta alla linea del SD.
Così è montato a 30 gradi precisi; debbo solo trovare il modo di montare un catarifrangente: ho già un paio di idee!
Catarifrangente che, per inciso, non è compreso e avrei dovuto comprare a parte...
Ha rimediato il conce, che ne ha regalato uno.
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domenica 20 luglio 2014

Assetto di guida e sospensioni

Ieri ho smanettato un poco con le sospensioni e roba varia.
La moto nella mia prima uscita "seria" con gli amici, mi era piaciuta subito.
L'avevo trovata immediata, facile; ma c'era qualcosina che ancora, secondo me, poteva essere migliorata.
Ripensando alla Speed R (lo so, mi dispiace, sono ripetitivo: ma per me costituisce il miglior riferimento di guida che abbia mai avuto), me la ricordavo ancora più comunicativa e mi ispirava ancora maggiore confidenza, specie dovendo affondare ancora la piega in qualche curva un po' "bastarda", che tende improvvisamente a chiudere.
Quindi ho deciso di mettere le mani su un po' di cose, per vedere se riuscivo ad avvicinarsi alle sensazioni che ricordavo.
E in effetti ci sono riuscito!
Ecco cosa ho fatto: per prima cosa, ho posizionato il manubrio nella posizione anteriore. Vi dico subito, ho approfittato del tagliando e l'ho fatto fare dal concessionario.
Questa modifica a parer mio è importante, perché porta quel tanto di peso in più sulle mani e sull'anteriore che ti fa sentire di più quello che succede sotto la gomma. Inoltre, sempre secondo me, mi porta ad avere una posizione più adatta alla guida d'attacco, e permette meglio alla spalla di "puntare " l'ingresso della curva.
Poi, mi sono dedicato al set raggio delle sospensioni. Uno dei miei amichetti vero Giò?)  mi aveva fatto notare che il mono fosse un po' "molle".
Ciò ho ripensato, ricordando le sensazioni della mitica R (essì, la Speed era decisamente femmina, tanto quanto il SD é maschio...) e mi sono detto che era vero!
Ho misurato il rider sag e ho verificato che era di 35 mm; ai limiti più bassi di un sag stradale.
Ho deciso perciò di irrigidire aumentare il precari o: 5/8 di giro, per essere precisi.
Poi ho chiuso due click lo smorzamento in estensione e un click quello in compressione del mono.
Davanti, ho lasciato tutto com'era.
Il risultato l'ho trovato eccellente!
A prezzo di un ammortizzazione appena più rigida, non tale comunque da mettere in difficoltà, la moto mantiene un assetto avvertibilmente più solido e più carico sull'anteriore. È rapida e sincera nello scendere in curva  e mi trasferisce quella rassicurante sensazione di dirigersi verso dove punto lo sguardo che cercavo.
L'ho messa alla prova su uno dei miei percorsi abituali, dove non manca misto stretto, misto più veloce e tratti anche considerevolmente sconnessi, con buche e avvallamenti.
Il SD si è fatto condurre docile ed efficace dappertutto, senza spararmi sulle asperità e sulle sconnessioni e mantenendo un assetto equilibratissimo in frenata. Accelerando in uscita di curva, nessun accenno ad allargare; un invito, anzi, a godere pienamente delle straordinarie sensazioni che questo motore ti sa regalare in accelerazione e ad aprire sempre prima e con maggior decisione.
Sono davvero molto soddisfatto e credo, con circa 1400 chilometri fatti, di avere trovato il feeling che cercavo e di essere già più efficace nella guida di quanto non fossi con la Speed.
Non escludo, naturalmente, di fare altri aggiustamenti, anche per verificare al contrario le mie sensazioni.
D'altra parte, che gusto c'é ad avere una moto del genere, se non si smanetta un po' con le regolazioni?
La tentazione di non toccare niente, di non mettere a rischio le sensazioni provate, quel gusto quasi fisico che ti lascia  nella bocca e nel cuore una guida soddisfacente, però, é forte.
Vedremo.
Intanto,  come al solito, non mi resta che aspettare che maturi il tempo per la prossima uscita.
Non senza fatica.

Completamento montaggio antifurto

Venerdì mi é arrivato il kit originale KTM Per il montaggio del sensore sotto sella.
Un pacchetto veramente scarno, per 30 euro, composto dalle due parti dell'interruttore a contatto dotate di spugnetta biadesiva, un pacchetto con quattro viti autofilettanti e i fogli con specifiche e istruzioni. Non c'é il LED, che peraltro non serve perché l'antifurto si collega a quello dell'immobilizer in dotazione alla moto sul quadro strumenti, appena al di sotto dell'agosto del contagiri in posizione di riposo,
Il montaggio é stato rapidissimo.
Ho collegato lo spinotto precablato in fabbrica all'omologo dell'interruttore, poi ho cercato una posizione adatta per fissare l'interruttore.


Io ho preferito montarlo sul bordo della vaschetta  del sotto sella, dal lato del cablaggio.
Non ho usato le viti autofilettanti perché non mi va di forare la vaschetta di plastica; ho preferito usare la spugnetta biadesiva che garantisce comunque un ottimo fissaggio.
 

Ho identificato un punto adatto sul bordo, abbastanza piatto, e ho incollato la prima parte dell'interruttore, quella collegata al cablaggio.
Poi gli ho posizionato sopra l'altro componente dell'interruttore privo della pellicola di protezione della spugnetta biadesiva e .. gli ho appoggiato sopra la sella del passeggero.


Il secondo componente si è così incollato esattamente sopra il primo.
Il tutto funziona egregiamente, così:
Buon lavoro a tutti!

giovedì 17 luglio 2014

Tagliando e regalino

Oggi ho portato Flipper al tagliando.
Ne ho approfittato per far spostare il manubrio nella posizione più avanzata.
Le prime impressioni sono buone: non mi pare più scomoda di prima e mi sembra di poter assumere una posizione per me più naturale al momento dell'ingresso in curva.
Inoltre ho fatto regolare la posizione della leva del freno, marcatamente più bassa di quella della frizione.
Benché la qualità generale della moto mi sembri molto buona, mi pare che ci sia qualche disattenzione nell'assemblaggio.
Già avevo dovuto regolare la leva del cambio, davvero in posizione impossibile quando me l'avevano consegnata.
Nulla di serio ed è magari l'occasione per adattarsi la moto su misura, però consiglio a tutti, al momento del ritiro o subito dopo, di farsi un bel controllo generale di tutte le regolazioni.
Eppoooooi.... Bè, già che c'ero ho fatto un regalino al SD. Anzi, tre.
La cover in carbonio Akrapovic ...



... la sella Power Performance per il passeggero....



... e quella per il pilota, che dovrebbe arrivarmi settimana prossima insieme al porta targa.
Credo che con il mio paraserbatoio (quello del Superduke 990), vi stiano benissimo.




Vi aggiornerò quando sarà arrivato tutto!

venerdì 11 luglio 2014

Montaggio allarme (senza smontare il codino)

Ebbene sì!
Oggi niente impressioni di guida, gite con amici, sensazioni e suggestioni.
Un semplice post tecnico. Spero mi perdonerete...
Si tratta del montaggio dell'antifurto Metasystem Defcom 3 sul SD, più precisamente questo:


Il Metasystem ha la particolarità di essere esattamente lo stesso che KTM vende con il suo marchio tramite la rete dei concessionari, ma di costare circa un terzo. Quello che vedete, l'ho pagato 115 €, con regolare scontrino fiscale; nella confezione non c'è il kit aggiuntivo per montare l'interruttore che protegge la sella, che KTM vende comunque a parte per ulteriori 30 €.
L'antifurto é completamente "plug & play": lo spinotto che trovate sotto la sella cablato da KTM si attacca perfettamente alla presa femmina dell'antifurto, così come é sagomata alla perfezione la cuffia in gomma di protezione dello spinotto medesimo, che si aggancia alla scocca dell'antifurto.
Non c'è nemmeno bisogno del LED perché il Defcom usa automaticamente quello dell'immobilizer originale integrato nella strumentazione..
Una figata!
Io inoltre ho operato in modo da non smontare il codino e il telaietto di protezione dell'antifurto: meno sbattimento a patto di usare alcune accortezze che vi dirò.
Innanzitutto, smontate la sella del passeggero e del pilota:
Avrete così accesso al sottosella: il trucco sta nello smontare la placca di plastica che supporta l'antifurto e che divide la zona ad esso riservata dal vano attrezzi vero e proprio.
Questa, per intenderci:
Occorre solo rimuovere tre viti. Lo spinotto per collegare l'antifurto é quello bianco che vedete sopra il blocco della sella, con la sua brava cuffietta di gomma!
L'altro connettore che vedete, quello bianco all'angolo inferiore sinistro nella foto, é quello per l'interruttore di protezione della sella.











Una volta estratta la placca, si nota che é perfettamente sagomata per accogliere proprio il Metasystem e che anche le linguette di bloccaggio - che appaiono per la verità molto fragili - si abbinano alla scocca dell'antifurto:





Prima del montaggio, io ho sagomato con un taglierino un foglio molto sottile di gommapiuma per isolare meglio la centrale dell'allarme dalle vibrazioni....

Poi, non fidandomi degli attacchi originali, ho passato due fascette per bloccare l'antifurto alla placca, facendole passare nei fori che vedete:

 
Attenzione qui: non dovete assolutamente fissare ora la centralina alla placca, altrimenti non riuscirete più a inserire il tutto nel sotto sella, sotto il telaietto di protezione.
Il trucco sta nel procedere nel seguente modo: collegate la centralina allo spinotto, avendo cura nel fissare bene la cuffia di gomma di protezione; poi - qui viene la parte difficile - dovrete tribolare un poco per trovare la posizione giusta per far passare la placca e contemporaneamente portare la centralina nell'alloggiamento previsto nella placca stessa.

Non è poi così complicato se ci sono riuscito io, potete certamente farlo anche voi...
Quando ci siete riusciti, tirate le fascette è bloccate la centralina per bene.
Poi, riavvitate la placca al suo posto e avete finito (la terza vite si troverà quasi sotto la cuffia di gomma del connettore, ma lo spazio per avvitare c'è giusto giusto.
Ecco il tutto montato!

L'antifurto ha tutte le funzioni previste: blocco motore, auto inserimento, protezione sella, ecc. ecc.
Quest'ultima non l'ho potuta installare perché non ho ancora acquistato il kit originale con l'interruttore (i rivenditori Metasystem, almeno il mio, purtroppo non la trattano)
Comunque é già precablata anche quella, perciò immagino sarà semplicissimo!
In definitiva, un divertissement di una mezz'ora al massimo.
Ora, se volete, potete cimentarvi anche voi: io spero di esservi stato d'aiuto!

martedì 8 luglio 2014

Campo imperatore con Flipper

Sabato avevo in programma la mia prima uscita con il mio gruppo di amici e il SD (a proposito, un giorno dovrò scrivere qualcosa anche di loro. Se mi autorizzano...)
Appuntamento alle 10.30 al Bar della Fortuna, sulla Salaria.
Uno dei nostri appuntamenti classici.
Il programma prevede: chilometri, curve e chilometri. Non potrei chiedere di meglio, dopo sei mesi a piedi e in metropolitana, grazie ai gentiluomini chea gennaio mi hanno rubato la Speed.... :-(
Scendo in garage e mi cambio in fretta; sotto tuta, tuta, stivali. Non voglio fare tardi oggi.
Sono curioso di vedere che impressione farà il SD ai miei compagni di avventure, quasi tutti triumphisti.
La risposta c'è l'ho subito, mentre offro il caffè: sembra piacere a tutti! Chi non condivide, è troppo educato per farlo notare.
Globalmente però mi paiono sinceri.
Ci sono un paio di visi nuovi: Fabrizio e.... Fabrizio. Vabbè!
Partiamo discretamente puntuali per la Salaria, direzione Rieti.
Sto in mezzo al gruppo, faccio girare il motore prevalentemente in sesta e solo ogni tanto carico la fionda. La risposta é sempre esaltante.
Comunque procediamo a ritmo blando, e a questo numero di giri - 3000/4000 - il 1300 consuma anche poco.
Si va verso Antrodoco, facciamo benzina, poi via verso il passo delle Capanelle. Il ritmo aumenta e provo a concentrarmi sulle reazioni che mi trasmette la moto.
Si fa condurre bene, scende in piega veloce, é precisa. Le sospensioni incassano bene e sono ben controllate estensione. Sfioro il regime consigliato di cambio marcia, in rodaggio, è già così riesco a stare tranquillamente con gli altri. Il motore proprio non manca! Si sente, anzi, che dopo comincia il bello...
La spinta tra una curva e l'altra é poderosa, e questo mi obbliga a ritarare tutte le mie reazioni. La facilità con cui arrivo in curva é più alta di quanto sono abituato (abituato poi! Dopo sei mesi....). Devo frenare prima e di più.
A proposito di freni. Sono dolcissimi nell'attacco e decisamente potenti. Lo sforzo richiesto é minimo. Davvero al top.
Se entro con i freni pinzati la moto non ha alcuna reazione anomala, anzi paradossalmente sembra gradire.
Approfondirò.
Quando il passo cresce ancora siamo io è Devon; il fondo non pare meraviglioso, tra sterco di mucca e un po' di ghiaino qui e lá, ma ancora una volta, la moto resta sempre composta, nessuna sbandata. Gli Sportsmart 2 si comportano egregiamente. Sto comunque sul chi vive.
Sulla strada che sale verso la funivia e poi verso Campo Imperatore, faccio provare la moto al mio amichetto Monaco: a vedermi andare, non crede che io stia entro i limiti del rodaggio... Lo rassicuro, parte. Non lo vedo più.
Lo seguo con la sua street che ulula ma che sembra non accelerare mai. É una sensazione, naturalmente. Ma quando poi,  dopo qualche chilometro Monaco mi riconsegna il SD, ammette di aver provato la medesima sensazione a parti invertite.
Mi guarda con tanto d'occhi e sentenzia che secondo lui, rispetto alla mia ex Speed R, che pure aveva provato, non c'è paragone. Molto più motore e molta più maneggevolezza.
Arriviamo al Ristoro Mucciante, dove rispetto alle nostre abitudini stiamo fermi un sacco: c'è da cuocere gli arrosticini e la salsiccia; poi aspettiamo Giò che sale con il Tiger e con sua moglie, santa donna.
Si cazzeggia, si parla di moto e motociclisti; che poi è parlare di vita, della vita che ci piace.
Il clima è buono; è fresco e si sta bene. I nuovi si sono integrati nel gruppo a meraviglia. Una volta tanto non abbiamo fretta, salvo che al tavolo di fronte c'è chi canta e pare piuttosto bevuto... Speriamo di non incrociarli scendendo!
Ci mettiamo in marcia con calma, prima a cercare benzina, poi di nuovo per il passo delle Capannelle, in senso contrario. Mi sento meno a mio agio che al mattino.
Rifletto un po', sto andando più forte. Se entro in curva scalando, in uscita sono subito al limite dei 6500; se non scalo, la moto spinge un po'. Uhm, forse è anche un po' morbida dietro, di molla.
Mi riprometto di chiudere un giro; magari ne parlo al conce in occasione del primo tagliando: tanto ho già preso appuntamento.
Ci fermiamo un'altra volta per bere qualcosa e rinfrescarci: più in basso è caldo e ci si disidrata.
Si è fatto tardi, io e Monaco optiamo per l'autostrada. Voglio approfittarne per capire come va il SD sui curvoni veloci.
Va bene. É stabile, anche se ho la sensazione di non sentire l'avantreno quanto vorrei. Ripenso a portare avanti il manubrio nella posizione più avanzata.
Il motore però mi sorprende una volta di più.
A 6500 giri si starò sui 180 (oops...) e se giro il gas (bè, sono già a 900 chilometri, rodaggio quasi finito... ) la moto parte come fosse in piena accelerazione.
Incredibile.
Siamo arrivati, mi saluto con Monaco.
Ora pochi chilometri verso casa.
Tra poco sotto la doccia e la barba.
A ripensare alla giornata appena trascorsa.
E alla prossima uscita che, lo so già, rimpiango non sia già domani.






domenica 6 luglio 2014

Ma in fondo, come va?

Come va, come va: facile chiederlo; difficile rispondere.
Specie se non si é tester "professionisti", se la si ha solo da una settimana e se il rodaggio é appena finito.Già, ho finito il rodaggio in una settimana e due uscite "serie", di cui una con i miei amici "scavezzacollo" (un po' stagionati come me, ma persone eccezionali).
Non se sia bene o male, però mi da lo spunto per qualche commento sensato.
Anche perché me lo chiedono sempre, me lo chiedono tutti.
La prima parola che mi viene in mente é "facile". Guidata entro i 6500 giri é un gattone (una tigre?) che fa le fusa, sia in mappatura street che sport. Ne capisci la potenza, ne intuisci i muscoli fortissimi sotto la pelliccia tigrata; ma lui ti confonde (sì, lui: al contrario della Speed, moto femmina, il Superduke è maschio e il suo nome é Flipper: poi spiegherò perché), dissimula. Una potenza bassa, profonda, scandita da pistonate fortissime a basso numero di giri.


La seconda parola é "elastica". Riprende da 2500 giri in sesta liscia, anche da più in basso nelle altre marce, senza protestare. Con una velocità e una forza incredibili per "un bicilindrico di questa cubatura" (direbbero i tester professionisti).


La terza parola é "precisa".
Nella risposta dell'acceleratore. Ma, precisa al millimetro, dico.
Sembra che il chip del ride by wire te l'abbiano installato nottetempo nel cervello, come in qualche film di fantascienza. Tu vuoi un po' più di potenza, ma proprio un pizzichino. Eccola lá! L'hai pensata e ce l'hai.in tempo reale, senza sforzo.


La quarta parola é "furibonda".
Ma come, furibonda? E allora, quello che ho scritto prima? Come si giustifica?
Ci penso un po'.... ci arrivo: dipende dai gradi e dalla velocità di rotazione del polso destro!
Se do una manata di gas, la tigre smette di fare le fusa, sgrana gli occhi come un cavallo a cui abbiano infilato un cactus nel c... (ehmm) sotto la coda e parte a tutta velocità dove cerco (cerco di indirizzarla).
Che poi, in realtà, a indirizzarla si riesce anche bene.
É veloce a scendere in piega, più della Speed R. La senti snella e leggera e si comporta come tale.
Va via alla corda, precisa, e taglia più o meno dove vuoi tu, senza applicare grande sforzo.
Certo, la posizione di guida é particolare, per nulla caricata in avanti; questo forse ti fa sentire l'avantreno un filo meno di quanto potresti desiderare, ma la moto risponde bene, benissimo.
Anche quando cambio marcia veloce in prossimità del regime massimo di rodaggio e la ruota davanti si alleggerisce, la moto resta solida.
Però forse un qualcosina in più si può fare e prima di ammanettare sulle sospensioni, voglio provare a spostare il manubrio nella posizione anteriore.
Mi pare sono circa 1,5 centimetri, e credo possa aiutare un poco (KTM lo consiglia per la pista... vedremo).


Il cambio asseconda tutta questa potenza nel modo migliore. Potrebbe servire molto poco, vista la grandissima coppia a disposizione.
Invece usarlo é un piacere, assecondato com'é da una frizione docile e morbida (da riferimento, direbbe il solito tester). La spaziatura é ravvicinata e intuisco che cambiando sopra i 6500 la caduta di giri ridottissima ti porta ad avere sempre la ruota che galleggia...
Ma questa é un'altra storia.
Nel complesso, sono stra-contento, si capisce vero?
La prossima volta scriverò di un'uscita fatta con i muri amichetti; ora vi saluto.
Come dite?
Ah, perché lo chiamo Flipper?
Avete presente come si ricorrono le cifre sul display di un flipper quando si accendono gli speciali?
Ecco, ora osservate il tachimetro del SD quando girate la manopola del gas....

Una settimana con il SD

É una settimana con il Superduke. Che dire?
Ho molte cose in testa, alcune ancora poco chiare.
Iniziamo, però.
La moto é bellissima. Molto più che in foto. Da vivo ha fascino, grinta, carattere. Può non piacere, ovvio. Ma inosservata non passa!
E io infatti, l'ho osservata bene il giorno della consegna.
E poi dopo, a casa. É rifinita molto meglio di quanto mi aspettassi (e qualcuno mi aveva detto). Verniciature brillanti, cavi ordinato, sottosella pulito, plastiche ben realizzate. Tutto rose e fiori, allora? Bè, non proprio tutto. Le frecce, ad esempio, benché a led, sono di plastica dozzinale, sbavata e quasi tagliente, non snodate. La mia ex aveva frecce normali, ma con snodi in gomma, ottimamente realizzate. Per azionare il cavalletto laterale, devi insinuare il tallone sotto la pedana sinistra, alzandola un po'. Nulla di grave, comunque.
Le prime impressioni.
In sella é comoda, ma proprio comoda. Schiena alta, un po' maxienduro. Cambio preciso a corsa corta, frizione docile, frenata pronta. La strumentazione ha tutto l'immaginabile. Non d'impronta sportiva, ma leggibile e pratica. La navigazione nei vari menù si impara all'istante. Ed é utile, perché, ad esempio, bisogna abituarsi a rassettare la mappatura che si preferisce, perché ad ogni spegnimento del motore si resetta su "street". Un po' fastidioso, salvo che quest'ultima non si proprio quella che desideriate....
Ho dovuto sistemare l'altezza della leva del cambio. Era davvero troppo bassa, per me, e dovevo spingere in basso il piede per i filarlo sotto la leva e cambiare marcia in accelerazione.
Dado, controdado, cinque minuti di lavoro. 
Ora é perfetta.
Sono pronto. È ora di provarla per bene su strada.
Si va...