Il tramonto di una bella giornata

Il tramonto di una bella giornata

domenica 20 luglio 2014

Assetto di guida e sospensioni

Ieri ho smanettato un poco con le sospensioni e roba varia.
La moto nella mia prima uscita "seria" con gli amici, mi era piaciuta subito.
L'avevo trovata immediata, facile; ma c'era qualcosina che ancora, secondo me, poteva essere migliorata.
Ripensando alla Speed R (lo so, mi dispiace, sono ripetitivo: ma per me costituisce il miglior riferimento di guida che abbia mai avuto), me la ricordavo ancora più comunicativa e mi ispirava ancora maggiore confidenza, specie dovendo affondare ancora la piega in qualche curva un po' "bastarda", che tende improvvisamente a chiudere.
Quindi ho deciso di mettere le mani su un po' di cose, per vedere se riuscivo ad avvicinarsi alle sensazioni che ricordavo.
E in effetti ci sono riuscito!
Ecco cosa ho fatto: per prima cosa, ho posizionato il manubrio nella posizione anteriore. Vi dico subito, ho approfittato del tagliando e l'ho fatto fare dal concessionario.
Questa modifica a parer mio è importante, perché porta quel tanto di peso in più sulle mani e sull'anteriore che ti fa sentire di più quello che succede sotto la gomma. Inoltre, sempre secondo me, mi porta ad avere una posizione più adatta alla guida d'attacco, e permette meglio alla spalla di "puntare " l'ingresso della curva.
Poi, mi sono dedicato al set raggio delle sospensioni. Uno dei miei amichetti vero Giò?)  mi aveva fatto notare che il mono fosse un po' "molle".
Ciò ho ripensato, ricordando le sensazioni della mitica R (essì, la Speed era decisamente femmina, tanto quanto il SD é maschio...) e mi sono detto che era vero!
Ho misurato il rider sag e ho verificato che era di 35 mm; ai limiti più bassi di un sag stradale.
Ho deciso perciò di irrigidire aumentare il precari o: 5/8 di giro, per essere precisi.
Poi ho chiuso due click lo smorzamento in estensione e un click quello in compressione del mono.
Davanti, ho lasciato tutto com'era.
Il risultato l'ho trovato eccellente!
A prezzo di un ammortizzazione appena più rigida, non tale comunque da mettere in difficoltà, la moto mantiene un assetto avvertibilmente più solido e più carico sull'anteriore. È rapida e sincera nello scendere in curva  e mi trasferisce quella rassicurante sensazione di dirigersi verso dove punto lo sguardo che cercavo.
L'ho messa alla prova su uno dei miei percorsi abituali, dove non manca misto stretto, misto più veloce e tratti anche considerevolmente sconnessi, con buche e avvallamenti.
Il SD si è fatto condurre docile ed efficace dappertutto, senza spararmi sulle asperità e sulle sconnessioni e mantenendo un assetto equilibratissimo in frenata. Accelerando in uscita di curva, nessun accenno ad allargare; un invito, anzi, a godere pienamente delle straordinarie sensazioni che questo motore ti sa regalare in accelerazione e ad aprire sempre prima e con maggior decisione.
Sono davvero molto soddisfatto e credo, con circa 1400 chilometri fatti, di avere trovato il feeling che cercavo e di essere già più efficace nella guida di quanto non fossi con la Speed.
Non escludo, naturalmente, di fare altri aggiustamenti, anche per verificare al contrario le mie sensazioni.
D'altra parte, che gusto c'é ad avere una moto del genere, se non si smanetta un po' con le regolazioni?
La tentazione di non toccare niente, di non mettere a rischio le sensazioni provate, quel gusto quasi fisico che ti lascia  nella bocca e nel cuore una guida soddisfacente, però, é forte.
Vedremo.
Intanto,  come al solito, non mi resta che aspettare che maturi il tempo per la prossima uscita.
Non senza fatica.

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